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Posts written by Doppel Gänger

view post Posted: 22/8/2015, 13:25     che ne pensate di questa pazza cresta? - Capelli, hairlook, tagli alternativi, undercut, rasati, creste, colori
quindi se una donna ha problemi, fa la cresta

se non li ha, ha tradizionali tagli super femminili per accalappiare maschietti

MAH!
view post Posted: 29/12/2014, 22:24     Le brave e le cattive ragazze... - Prostituzione, parliamone seriamente
http://progettogenderqueer.wordpress.com/2...attive-ragazze/

Il tema delle “Brave e delle cattive ragazze” non mi appartiene per una ragione cronologica (è un tema più che altro anni settanta, o che ha pervaso il dibattito che ha portato alla legge dell’82), e per una ragione “direzionale” (io sono in direzione ftm, e gli ftm raramente sono “cattivi”, al massimo sono a spasso, disoccupati e picareschi).
Onestamente ho una visione “agnostica” sulla prostituzione, mentre ho una visione meno agnostica sull’induzione alla prostituzione, sui clienti, sullo sfruttamento, e sui pregiudizi che costringono molte persone alla prostituzione come unica alternativa.
Anche in ambienti di laicità, ho osservato due posizioni contraddistinte a riguardo:
– quella delle femministe, diffidenti verso la possibilità che qualcuno decida di prostituirsi realmente in modo consapevole e scartando alternative più che valide, e che comunque vede nel rapporto cliente/prostituta un inevitabile binarismo a scapito della donna, oggettivata e “merce” dell’uomo soggetto. (del resto nella prostituzione, sia gay che etero, spesso il fluitore l’uomo, e raramente la donna), che dicono che la cosa è imparagonabile al mondo della prostituzione gay, dove “ci si diverte in due” (mica vero! quanti etero stranieri o tossicodipendenti si piegano alla prostituzione omosessuale solo per bisogno?).
– quella di poli anarcoidi e radicali che rivendicano il diritto all’uso del proprio corpo
Una cosa davvero triste è che purtroppo essendo il tema trans (soprattutto mtf, ma quello ftm neanche è conosciuto dai più), totalmente sovrapposto al tema prostituzione, molte persone trans, per farsi rispettare, devono prendere le distanze dalle persone che si prostituiscono, a livello “comunicativo”, commettendo in buona fede l’errore di nascondere sotto al tappeto le persone trans sex workers, come se “già ci si dovesse far perdonare di essere trans”, ma a quel punto bisogna essere per forza belli, bravi, fedeli e sposati, e soprattutto laureati.
Onestamente, più che “decidere” se è legittimo o meno che le persone si prostuiscono, ragionerei su come dare loro alternative valide (un lavoro che valorizzi la loro formazione e la loro attitudine, che le metta nella stessa o migliore condizione economiche della strada che abbandonano per esso).
view post Posted: 29/12/2014, 22:22     Essere Pace - Buddhismo Zen, Theravada, Tibet, Nichiren
consiglio fortemente il materiale del maestro thay

www.esserepace.org/

Biografia
Nato in Vietnam centrale nel 1926, all’ età di sedici anni fu ordinato monaco buddhista Rinzai, scuola di pensiero dello Zen, e da allora interpreta e promuove il Dharma quale strumento per portare pace, riconciliazione e fratellanza nella società.

Nel 1964, durante la guerra del Vietnam, ha dato vita al movimento di resistenza nonviolenta dei "Piccoli Corpi di Pace": gruppi di laici e monaci che andavano nelle campagne per creare scuole, ospedali e per ricostruire i villaggi bombardati, nonostante subissero attacchi da entrambi i contendenti, poiché li ritenevano alleati del proprio nemico.

Nel 1967, mentre si trova negli Stati Uniti, incontra Martin Luther King, il quale, dopo averlo incontrato, lo candida al Premio Nobel per la pace, e prende posizione pubblicamente contro la guerra in Vietnam. Due anni dopo, costretto all’esilio, ha dato vita alla Delegazione di Pace Buddhista, che ha partecipato alle trattative di pace di Parigi. Dopo la firma degli accordi, gli è stato rifiutato il permesso di rientrare nel suo Paese. Si è quindi stabilito in Francia, dove nel 1982 ha fondato Plum Village, comunità di monaci e laici nei pressi di Bordeaux, nella quale tuttora vive e insegna l'arte di vivere in "consapevolezza".

« Mi piace molto ascoltare la pioggia, è un suono bellissimo »
(da Quando bevi il tè, stai bevendo le nuvole[2])
Solo nel gennaio del 2005, dopo 39 anni di esilio, su invito ufficiale del governo vietnamita, ha potuto far ritorno per tre mesi in Vietnam.

È poi ritornato in Vietnam nel febbraio del 2007 per un tour di 10 settimane, durante il quale ha tenuto discorsi davanti ad occidentali e vietnamiti, attratti dalle lezioni del maestro, di cui si sono giovati per praticare il Buddhismo. Per una parte del soggiorno ha meditato ed insegnato in un monastero posto su una collina a 140 km a nord di Ho Chi Minh. Ai suoi ritiri partecipano ogni anno migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo.

I suoi numerosi libri sono stati tradotti in molte lingue. Le edizioni italiane sono pubblicate da Astrolabio-Ubaldini Editore, Arnoldo Mondadori Editore e Neri Pozza.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
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Opere in italiano[modifica | modifica wikitesto]
Vietnam: A Lotus in a Sea of Fire , trad. it. Vietnam, la pace proibita, Vallecchi, 1967, fuori catalogo.
con Cao Ngoc Phuong[3], La lotta non violenta del Buddhismo nel Vietnam, Città Nuova, 1970,raccolta, orig. in vietnamita e in inglese; contiene il Documento presentato alla Conferenza di Pace di Parigi. Fuori catalogo.
Essere pace* – Insegnamenti sulla sofferenza, la riconciliazione e la pace (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1989, Being Peace). Riunisce tre titoli pubblicati separatamente in ed.or.:
Il cuore della comprensione* (The Heart of Understanding), “Il Sutra del cuore della Prajñaparamita” e commento
Essere pace (Being Peace): i 14 Addestramenti (prima formulazione), l’Ordine dell’Interessere.
La meditazione camminata (Walking Meditation).
Il sole, il mio cuore - Dalla presenza mentale alla meditazione di consapevolezza (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1990, The Sun, My Heart) Fondamenti dell’insegnamento di T.N.H. sull’interessere.
Il miracolo della presenza mentale - Un manuale di meditazione (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1992, The Miracle of Mindfulness). A fine volume il “Sutra sui quattro fondamenti della presenza mentale”, solo testo.
Trasformarsi e guarire* - Il Sutra sui quattro fondamenti della consapevolezza (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1992, Transformation and Healing), sutra e commento.
Vita di Siddharta e Buddha* narrata e ricostruita in base ai testi canonici pali e cinesi (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1992, Old Path, White Clouds). Biografia narrativa del Buddha storico, con il contesto in cui sono nati gli insegnamenti principali. Contiene l’indicazione delle fonti di ognuno degli insegnamenti esposti nel corso del testo.
La pace è ogni passo - La via della presenza mentale nella vita quotidiana (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1993, Peace is Every Step) – Introduzione semplice e immediata alla pratica.
Toccare la pace - La pratica dell’arte di vivere con consapevolezza (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1994, Touching Peace) - Contiene fra l’altro la pratica del “Trattato di pace” e i 5 Addestramenti alla presenza mentale con commento.
Respira! sei vivo* - Commento al Sutra sulla piena consapevolezza del respiro e ad altri Sutra fondamentali (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1994). Riunisce quattro titoli pubblicati separatamente in ed. or.:
Respira! Sei vivo (Breathe! You are Alive): “Sutra sulla piena consapevolezza del respiro” e commento.
Il nostro appuntamento con la vita* (Our Appointment with Life): “Sutra dell’anziano” e “Sutra sul modo migliore per vivere soli” e commento.
Momento presente, momento meraviglioso (Present Moment, Wonderful Moment): Versi (gatha) per la vita quotidiana
L’Ordine dell’Interessere (Interbeing): presentazione dell’Ordine, i 14 Addestramenti, Statuto dell’Ordine.
Lo splendore del loto - Esercizi di meditazione guidata (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1994, The Blooming of the Lotus).
Il diamante che recide l’illusione* - Commento al Sutra del diamante della Prajñaparamita (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1995, The Diamond that Cuts through Illusion): Sutra e commento.
L’amore e l’azione - Sul cambiamento sociale non violento (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1995, Love in Action) – Raccolta di scritti, dell’arco di due decenni, su non violenza e riconciliazione.
Una chiave per lo zen - Con un’introduzione di Philip Kapleau (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1996, Zen Keys) – Gli elementi essenziali delle scuole Zen.
Mente d’amore - La pratica del guardare in profondità (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1997, Cultivating the Mind of Love) Sull’amore e l’osservazione profonda nelle relazioni interpersonali.
Il Buddha vivente, il Cristo vivente- (Neri Pozza 1996, ristampa in ed. tascabile TEA, 1999; Living Buddha, Living Christ). Discorsi su buddhismo e cristianesimo tenuti a Plum Village nei giorni di Natale del 1995.
Insegnamenti sull’amore - Un sentiero collaudato per trasformare rabbia e odio in amore universale (Neri Pozza 1999, Teachings on Love) - “I Quattro incommensurabili stati mentali”, meditazioni guidate sull’amore, sulla pratica del “Ricominciare da capo”, i 5 Addestramenti, le 3 e 5 pratiche del “Toccare la terra”.
Perché un futuro sia possibile - I precetti per i discepoli laici (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 2000, For a Future to Be Possible) - “Il Sutra del discepolo dalla veste bianca” e commento: sui Cinque Addestramenti alla presenza mentale.
Il cuore dell’insegnamento del Buddha* - Le Quattro Nobili Verità, l’Ottuplice Sentiero e gli altri insegnamenti principali del Buddha nella loro attualità (Neri Pozza 2000, The Heart of Buddha’s Teachings). Manuale sistematico e applicato all’oggi degli insegnamenti principali del Buddhismo.
Il piccolo libro della consapevolezza (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 2000) – Raccolta di discorsi (1996-1998), a cura di Tiziana Faggiani.
Spegni il fuoco della rabbia (Mondadori 2002, Anger) Trasformazione e guarigione da rabbia e conflittualità.
Discorsi ai bambini e al bambino interiore (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 2002) – Raccolta di discorsi (1996-2000), traduzione e cura di Tiziana Faggiani.
Il segreto della pace. Trasformare la paura, conoscere la libertà (Mondadori 2003, No Death, No Fear) - Su nascita, morte, trasformazione.
La luce del Dharma (Mondadori 2003, Going Home).
Libero ovunque tu sia, discorso tenuto al penitenziario di Stato del Maryland (Associazione Essere Pace 2003, Be Free Where You Are).
Il sentiero, discorsi di un ritiro di meditazione (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 2004, The Path of Emancipation) – Gli insegnamenti più recenti sul “Sutra sulla piena consapevolezza del respiro” dati in un ritiro dei 21 giorni, U.S.A. 2002.
La via della trasformazione. Quando la mente guarisce il cuore (Mondadori 2004, Transformation at the Base) – Le “50 strofe sulla vera natura della coscienza” e commento: psicologia buddhista nella tradizione della scuola Vijñanavada.
L'arte del cammino e della pace. In viaggio verso la serenità (Mondadori 2004, Fragrant palm leaves – Journals 1962-66)
L'unica nostra arma è la pace. Il coraggio di costruire un mondo senza conflitti (Mondadori 2005, Creating True Peace) Insegnamenti e pratiche per la pace in se stessi, in famiglia, nella scuola, al lavoro, nella società, nel mondo.
Un ascolto profondo (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 2005) – Raccolta di discorsi sul tema dell'ascolto profondo. Traduzione e cura di Tiziana Faggiani.
Insieme con gioia. L'arte di costruire una comunità armoniosa (Associazione Essere Pace 2005, Joyfully Together) Insegnamenti dettagliati sulla pratica della convivenza armoniosa nel Sangha e sulle modalità abili di decisione e di risoluzione dei conflitti; contiene un commento dettagliato al Discorso sul misurare e riflettere (Anumana Sutta).
La nostra vera dimora. Vivere ogni giorno nella Terra Pura (Mondadori 2006, Finding Our True Home) La pratica di dimorare nel presente secondo la prospettiva della Scuola della Terra Pura.
Un silenzio tonante (Associazione Essere Pace 2007, Thundering Silence)
Nel rifugio della mente. La risposta zen al terrorismo (Mondadori 2007, Calming the Fearful Mind). Strumenti individuali e collettivi di fronte al terrorismo, con chiara visione e il coraggio di proporre metodi di ascolto reciproco a livello internazionale. Contiene i discorsi tenuti in America dopo l’11 settembre, l’intervista “Che cosa direi a Osama Bin Laden” e altri.
Il cuore del cosmo. Nuovi insegnamenti dal Sutra del Loto (Mondadori 2008, Opening the Heart of the Cosmos ). La fioritura del Mahayana: lo sviluppo della pratica della compassione, la via del Bodhisattva, la natura di Buddha innata. Commento ai capitoli fondamentali del Sutra del Loto e alle Sei Paramita.
L'energia della preghiera. Come approfondire la pratica spirituale quotidiana (Mondadori 2008; The Energy of Prayer ). Il ruolo della preghiera nella vita spirituale. Relazione fra preghiera, recitazione e meditazione. Contiene una lettura del “Padre Nostro” dall'ottica buddhista, cinque meditazioni guidate commentate e una raccolta di Gatha per la vita quotidiana.
Quando bevi il tè, stai bevendo nuvole. Un percorso di trasformazione e di consapevolezza (Terra Nuova, Firenze 2008). Tutti i discorsi del ritiro di Roma Castelfusano 2008 + alcuni estratti da ritiri precedenti. Presentazioni e pratiche guidate: Rilassamento profondo e Toccare la Terra (Sr. Chân Không) e Ricominciare (monaci di P.V.). Contiene anche: Trattato di pace con la Terra, Lettera sul riscaldamento globale, biografia e bibliografia italiana di Thây.
Camminando con il Buddha. Zen e felicità (Mondadori 2009, Buddha Mind, Buddha Body ). Corpo, mente e coscienza. Tipi di percezione e rapporto fra percezione e realtà. I metodi per coltivare l'abitudine alla felicità. Due capitoli innovativi sulla meditazione camminata (1 e 8). In Appendice: I 5 e i 3 Toccare la Terra, Rilassamento profondo, Strofe sulle caratteristiche delle otto coscienze di Hsüang Tsang.
Nulla da cercare. Un commento alla raccolta di Linji (Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 2010, Nothing to do, nowhere to go). Vissuto nel nono secolo, Linji fu uno dei capostipiti dello zen. Lo scopo del suo insegnamento era quello di combattere e scoraggiare la tendenza alla razionalizzazione eccessiva.Traduzione di Aldo Bernabini e Cristiana Munzi.
"Fare pace con se stessi". Terra Nuova Edizioni, 2011.
view post Posted: 29/12/2014, 22:21     Animali Non Umani - Vegetariani e Vegani: scelta etica o salutista?
consiglio il libro del professor pocar

www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/383/cafelib.htm

Valerio Pocar
Gli animali non umani
Per una sociologia dei diritti

“Lo scopo di questo scritto […] non è specificamente quello di sostenere un determinato punto di vista, bensì piuttosto quello di verificare, seguendo un accostamento di tipo sociologico e giuridico, se nella società umana vi sia e in quale estensione sia condivisa l’opinione favorevole al riconoscimento di diritti per gli animali e in quale misura tale opinione sia stata tradotta in norme giuridiche.”

Che diritti hanno in concreto, oggi, gli animali non umani in Italia e nel mondo occidentale? Questo l’interrogativo di fondo del libro di Valerio Pocar (saggista e docente di Sociologia del diritto a Giurisprudenza presso l’Università di Milano-Bicocca) intorno a un tema poco dibattuto oltre la ristretta cerchia dei circoli ecologisti o animalisti. Volendo riassumere in tre parole la riflessione/indagine dell’autore, potremmo rispondere: assai scarsi diritti, o almeno molto teorici. Certo, vi sono leggi – sia nel nostro Paese che nel resto d’Europa – tese a proteggere le specie a rischio, a contrastare la violenza nei confronti delle bestie o a evitare “inutili sofferenze” agli animali allevati a scopo alimentare o per la ricerca scientifica. Ma al di là della rara comminazione di pene o ammende, resta che i diritti degli animali non sono sufficientemente tutelati, visto il conflitto di interessi tra essi e la nostra specie, che dalla preistoria al nuovo millennio continua a cacciarli, segregarli e ucciderli, ossia utilizzarli come cose più che esseri senzienti in grado, pari a noi, di provare emozioni. Insomma, sostiene Pocar, il problema è che continuiamo a trattarli come oggetti invece che come soggetti (di diritti, appunto).
E non si può non concordare che alla base di tale prassi imperialistica, così generale fra gli umani, stia senz’altro una mai tramontata concezione antropocentrica: abusato paradigma che pone l’uomo al centro del mondo considerandolo “misura e fine di ogni realtà”. Perfino la teoria evoluzionistica, secondo l’autore, è ancora colta all’interno di un’ottica nel segno dell’antropocentrismo e del dualismo uomo/natura, se è vero che i più vedono gli uomini alla sommità di un’evoluzione che indicherebbe in noi il vertice privilegiato/destinato a regnare sulle altre specie. Non a caso, si sottolinea nel saggio, taluni animali sono maggiormente favoriti e godono di attenzioni particolari – come i cani o i gatti – giusto a causa di una prospettiva di “vicinanza” con noi. Ma ciò è ben lontano da un’etica aspecistica.
Vi è dunque ambivalenza e contradditorietà nel modo in cui ci rapportiamo agli animali, a seconda dell’interesse perseguito. E quello alimentare ne costituisce certo l’elemento cruciale. L’utilizzo delle bestie come fonte di nutrimento è infatti lo scoglio dove s’infrangono fatalmente le buone intenzioni e il pietismo animalistici. Tema centrale (e spinoso) del saggio è dunque l’opzione “zoofagia”, ossia la opportunità/liceità o meno dell’uso “di alimenti di origine animale”. Qui il j’accuse di Pocar è netto: allevare bovini da macello è, prima ancora di un delitto, uno spreco (per 1 Kg di carne spendiamo 16 Kg in soia e cereali e 30 metri cubi d’acqua) in termini di risorse ambientali; il che accresce la fame nel mondo. Cibarsi di animali, secondo il Nostro, sarebbe moralmente accettabile solo se non vi fossero alternative; ma esistono le proteine vegetali, il cui consumo non causa sofferenza nei nostri confratelli mammiferi. Ma la polemica del sociologo va oltre, mettendo sotto accusa pure la sperimentazione animale in campo medico, imputata di scarsa o dubbia scientificità.
Tirando le somme, l’egemonia dell’animale uomo sui propri simili non umani è ancor lungi dall’esser messa sul serio in discussione in Occidente. Ma, va ricordato, solo verso fine Ottocento lo schiavismo è stato unanimemente condannato come pratica immorale. C’è dunque da sperare che in un futuro prossimo riesca a svilupparsi una sociologia o un’etica dei diritti degli animali oggi improponibile. Un saggio come questo risulta in ogni caso un contributo non marginale all’elaborazione di una Weltanschauung meno ottusa e più ecologica.
Gli animali non umani. Per una sociologia dei diritti, di Valerio Pocar
IX-134 pag., Euro 15,00 – Laterza (Libri del tempo n.372)
ISBN: 88-420-7526-4
view post Posted: 29/12/2014, 22:20     John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina Jolie e Brad Pitt) - Identità di Genere
http://progettogenderqueer.wordpress.com/2...ie-e-brad-pitt/


Appuro solo adesso che questo post sta facendo migliaia di visite a causa delle condivisioni facebook,
anche in forum cattolici, di sostenitori del fatto che esiste un’ideologia gender e “omosessualista”,
insomma…da gente di opus dei, sentinelle in piedi, CL e similari.
Vi informo che questo è un blog di un attivista per la laicità, la libera espressione di genere, i diritti GLBT.
Sono un ragazzo transgender ftm e sono presidente dell’associazione www.milkmilano.com.
Spero che chi è capitato per errore su questo articolo abbia la capacità di leggere il blog nel suo insieme, per capire anche la posizione presa in questo post.
E ora a voi l’articolo, con le mie opinioni sul caso.

La stampa non si occupa della direzione “female to male”. Tutto ciò che nasce femmina è di poco interesse. Lesbiche, ftm, drag king, travestitismo, crossdressing, non sono interessanti, perché tutto ciò che interessa, o al limite scandalizza, riguarda chi nasce maschio, e “rinuncia” alla condizione privilegiata di maschio eterosessuale virile.

Sicuramente per le persone transessuali o transgender ftm, così in difficoltà a spiegare la propria situazione, visto che il fenomeno è volutamente ignorato, il fatto che escano fuori nomi di personaggi famosi noti, amati, e “belli”, rende tutto più semplice, anche se qui si sta parlando del caso di un minore, e questo complica le cose, perché solletica le proteste dei cattolici e dei “benpensanti”, che, per giustificare il loro disappunto, che avrebbero anche se si stesse parlando di adulti, usano la scusa della volgarità del gossip, del fatto che John è un minore (sappiamo bene che i figli delle star sono comunque gettati in pasto alle macchine fotografiche, anche quando inseguono desideri conformi al binarismo di genere).

Una delle critiche peggiori riguarda la confusione del benpensante medio tra “ruolo di genere”, “identità di genere” ed “orientamento sessuale”, e quindi il chiarimento che non è possibile che a otto anni vi sia una sessualità e un orientamento sessuale sviluppato (quando ruoli e identità di genere poco hanno a che fare col sesso e l’orientamento sessuale, tanto che vi sono transgender di tutti gli orientamenti sessuali).
Quindi il genere, l’identità di genere, si manifesta comunque nella prima infanzia, diversamente dall’orientamento sessuale, che può manifestarsi anche molto dopo.
A questo punto, soprattutto un direzione female to male, si ha una grossa confusione tra ruolo e identità di genere, dove per ruolo si considerano gli stereotipi sociali inculcati fin dall’infanzia di comportamento maschile e femminile, mentre identità indica qualcosa di personale e profondo.
Se stessimo parlando di una personcina nata maschio, che desidera farsi chiamare Carmela, e indossare gonne, farsi le bionde trecce, nessuno avrebbe avuto dubbi: sarebbe il caso di una giovanissima ragazzina transgender…ma essendo il direzione opposta persino le femministe rivendicano il fatto di preferire le tutine maschili e unisex da piccoli, o che rubavano le macchinine ai fratelli, questo perché vista la poca appetibilità del ruolo femminile e dei suoi stereotipi (a cominciare dagli orripilanti giocattoli per bambina), si dà per scontato che una bambina rifiuti quel ruolo e che quindi non sia un caso di transgenderismo.
Quello su cui non si è posta l’attenzione è il fatto che John Pitt desidera per se stesso pronomi maschili, un nome maschile, e questo va oltre delle preferenze per un giocattolo per maschietti piuttosto che per femminucce.

A quel punto, se un bambino riesce ad avere chiara la sua situazione, a riconoscersi in un nome maschile, in un vestiario maschile, a sentirsi a proprio agio se ci si rivolge con pronomi maschili, i genitori, informati di questo, non hanno molta scelta, se non supportare una persona così giovane e quindi vulnerabile, che se si sentisse rifiutata, potrebbe interiorizzare un disagio, sentirsi sbagliata, malata, nel “peccato”.
Sicuramente un genitore, anche meno famoso dei Pitt/Jolie, dovrebbe cercare quantomeno di rivolgersi al neutro e comprare abiti neutri, giocattoli neutri o, perché no, anche che la nostra società progetta “per i maschi”.
Questo è reso difficile, se non impossibile, dalla società binaria. Ricordo il dramma di un mio ex nel comprare un giocattolo “neutro e creativo” per la nipotina, quando negli ultimi venti anni queste alternative hanno lasciato il posto alla plastica rigorosamente rosa, o celeste.

Se Shiloh Pitt ha già compreso che desidera essere chiamato John, vestito da ragazzino, e trattato come un ragazzino, allora ritengo di usare il termine “transgender”, che sicuramente “violenterà” chi di voi è prudente, o “cattolicamente” in malafede, ma credo sia idoneo definirlo tale o dire almeno che si tratta di un periodo della sua vita “transgender”, considerando i generi come sono parametrizzati secondo la società odierna (John non è un nome femminile, he/his non sono dei pronomi femminili).
Non va dimenticata, infatti, la differenza tra transessuale (persona in un percorso medicalizzato di modifica del sesso) e transgender (persona semplicemente aldilà dei generi, a prescindere che desideri modificare il corpo o intraprenda un percorso per farlo).
Se transessuale sarebbe tecnicamente ed eticamente inappropriato, transgender è il termine appropriato, e le resistenze in merito del popolo “benpensante”, ma anche di quello glbt, derivano dal fatto che farsi carico di un termine del genere comporta una discriminazione, uno stigma, e quindi è opportuno trattarlo con le pinze (nessuno drammatizzerebbe invece se un ragazzino si definisse per una fase dell’Inter o del Milan, perché è il genere ad essere “drammatico”, non certo i gusti alimentari o calcistici).

La notizia ha scatenato una serie di polemiche che mettono in luce il “rigurgito” di intolleranza verso le persone transgender che hanno persone eterosessuali, ma anche omosessuali (cisgender).
In vari forum ho visto l’attenzione della critica concentrarsi sul fatto che John “ha la patatina ” o “femmina è e femmina morità” o “le daremo il maschile solo se prenderà ormoni”…una posizione offensiva anche verso tutti i transgender adulti non medicalizzati.
Alcune, più diplomaticamente scaltre, si sono attaccate alla minore età e alla ricerca di pubblicità dei genitori, anche se solo un pazzo penserebbe che vi sia un ritorno di immagine positivo, vista l’attuale mentalità, a dichiarare che probabilmente il figlio è transgender. Inoltre, ammettendo che la cosa si volesse “nascondere”, come sarebbe possibile? Non facendo piu’ uscire John Pitt di casa? facendo uscire solo i fratelli “normali”? Oppure facendolo uscire chiamandolo col nome femminile e coi vestitini da gran gala’ in rosa?
Che poi Pitt e Jolie siano a favore dei diritti gay e non totalmente eterosessuali è risaputo da un decennio.

La cosa che mi ha colpito degli articoli sull’argomento è che sono totalmente centrati sulla legittimità di Brad e Angelina di assecondare il figlio nel desiderio di non essere trattatto da bambina.
Qualcuno considera “eccessivo” mettergli addosso una cravatta, ma questo qualcuno non trova “eccessivo” mettere vestitini rosa, bikini, e tutto il resto a bambine di otto anni.
C’è grande tolleranza verso il binarismo quando questo è funzionale all’instradamento dei bambini al loro “destino di genere”, e quindi vengono tollerati accessori superflui che differenzino maschietti e femminucce, eccessi, forzature all’apprendimento dello stereotipo, quando ancora i corpicini dei bambini, privi di caratteri sessuali evidenti, chiederebbero solo un’educazione e un’immagine neutra e garantista dell’espressione di genere derivante dalle attitudini del soggetto.
Chi è “snaturato”? I Pitt o tutti gli altri genitori del mondo che alimentano il binarismo e gli stereotipi?
Sono i Pitt che stanno “scegliendo un genere” per John, o sono tutti gli altri che lo stanno “scegliendo” per i loro figli?
Solo una visione predeterministica dei generi e dei suoi ruoli trova “grave” il primo comportamento (dei Pitt) e “normale” il secondo (di tutti gli altri genitori).
E tutto diventa drammatico per l’importanza che viene data al genere e alle sue ricadute sociali, ad un ferro da stiro rosa al posto di una pistola blu di plastica, come se vestiti, giocattoli, e commedia delle parti rosa e celeste determinassero il destino, la serenità psicologica e il successo sociale delle persone, sempre collocate nel binario, e, secondo le derive integraliste cristiane, da tenere lontane dagli “omosessualisti”, ovvero quelli che “arbitrariamente sostengono” che i ruoli siano convenzioni sociali e che ognuno possa autodeterminare la propria espressione di genere.
Quindi una bambina puo’ desiderare di farsi chiamare Sailor Moon, ma non John, perché sta valicando il grande tabù dei generi, li attraversa, è “trans-gender”.

Come sapete, sono sempre stato scettico sui percorsi medicalizzati sui minori, che inibiscono o rallentano gli effetti degli ormoni della pubertà, ma qui si tratta semplicemente di assecondare un figlio nelle sue sperimentazioni di genere del tutto legittime. E credo che la vera cosa importante per John sia sentire i genitori accanto in questo percorso di ricerca di se stessi. Credo sia un diritto insindacabile di ogni bambino/a.

Un’altra argomentazione debole dei diffamatori dei Pitt è l’ipotesi che John cambi idea e che quindi si tratti di “una fase”. Non mi sembra che i Pitt stiano somministrando ormoni a John.Se dovesse tornare indietro o maturare nuove soluzioni, sarà seguito ed accompagnato dai suoi, come tutti noi vorremmo essere stati, e invece qualcuno di noi, soprattutto negli anni passati, si è beccato un elettroshock, un ricovero forzato, o un percorso di “guarigione”.

Un’ultima considerazione la faccio sul tam tam mediatico. Nessuno si è rivolto al maschile a John e nessuno ha usato il termine figlio in luogo di figlia, piuttosto è stato preferito l’uso quasi come un mantra della parola “bimba”.

Cito alcuni articoli con posizioni diverse sull’argomento sperando che possano appagare l’interesse dei miei lettori.

http://www.corriere.it/esteri/14_dicembre_...0549a5a23.shtml

Libero, rivista di centrodestra, lancia un sondaggio su cui persino nel centrodestra c’è un 50% di favorevoli ai pitt

http://www.liberoquotidiano.it/sondaggi/11...na-Jolie-e.html

Mentre il giornale, noto quotidiano reazionario e vicino alle barricate “per l’inesistenza del genere”, ci delizia con questa spazzatura

http://www.ilgiornale.it/news/politica/bim...bo-1077291.html
view post Posted: 29/12/2014, 22:19     Circolo Culturale TBGL Harvey Milk - GLBT, attivismo, associazionismo, news
www.milkmilano.com/?page_id=18


Il circolo Harvey Milk è un’associazione nata e cresciuta nel cuore della Milano più viva.
Un’associazione di volontariato, politicamente impegnata ma non partitica, che vuole
dare un taglio “diverso” al rapporto tra la comunità GLBT (Gay, Lesbica, Bisessuale e
Transgender) e la società in cui noi tutti viviamo.
La nostra attività, da sempre aperta a chiunque (eterosessuali benvenuti!), si è consolidata
in questi anni in tre ambiti fondamentali:

• Cultura, informazione e sensibilizzazione rispetto alla diversità di orientamento sessuale e di identità di genere
• Promozione del benessere delle persone GLBT e di chi sta loro vicino
• Politica volta al riconoscimento della piena uguaglianza delle persone GLBT

In ambito culturale lavoriamo all’informazione e alla sensibilizzazione dei cittadini
rispetto alle tematiche dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere (clicca per
saperne di più), ma anche rispetto alla laicità, al machismo, alla
sessuofobia, agli stereotipi di genere – tematiche direttamente o indirettamente connesse
a quella GLBT.
Facciamo leva sull’informazione consapevoli che il pregiudizio nasce
dall’ignoranza, e che è spesso la non-conoscenza della diversità affettiva e sessuale che
porta ad osteggiarla.
Stimoliamo il confronto tramite eventi culturali, presentazione di libri, documentari,
opere artistiche, cicli di proiezioni cinematografiche a tema, laboratori di ricerca
cinematografica, e con contributi continui al dibattito pubblico tramite il nostro blog.

Ci prendiamo cura del benessere psicologico e della salute delle persone GLBT e
di chi sta loro vicino.
Creiamo momenti di condividione, conoscenza reciproca e divertimento con cene di
autofinanziamento e “merende social” come introduzione “leggera” agli eventi che
organizziamo. Abbiamo preposto un team qualificato di accoglienza per garantire che ogni
nostro ospite si senta a proprio agio, con un servizio professionale e gratuito di counseling,
consulenza psicologica, consulenza su temi relativi all‘identità di genere, a cui soci e non soci
possono rivolgersi in totale discrezione.
Recentemente sono stati attivati due gruppi AMA (Auto Mutuo Aiuto),
riguardanti uno le relazioni affettive e l’altro le tematiche relative all’identità di genere,
e un laboratorio teatrale GLBT.
Il progetto Benessere organizza serate mensili di meditazione silenziosa guidata per persone GLBT e non.
Facciamo attivamente informazione rispetto alle MTS (malattie sessualmente trasmissibili),
distribuendo materiali dedicati. Abbiamo uno sguardo rispettoso e di particolare attenzione
nei confronti dei/delle «sex workers», che mettiamo in contatto con associazioni partner
attive nel garantire supporto medico, psicologico, legale e alternative lavorative a chi si
prostituisce (Ala, Asa, Ceas).
Questo perché crediamo che ogni situazione individuale vada accolta con attenzione,
liberi da ogni tentazione giudicatoria.

Ci occupiamo anche di politica, portando le nostre campagne a manifestazioni
GLBT e non, promuovendo eventi di visibilità e di informazione e tramite il nostro Ufficio Stampa.
Siamo parte di alcuni
network locali e nazionali,
che ci permettono di mettere le nostre forze in comune a quelle
delle altre realtà con obiettivi simili (Coordinamento Arcobaleno, Consulta Milanese per la
Laicità delle Istituzioni, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).
Tramite il progetto International comunichiamo con piccole realtà GLBT in Europa e
nel mondo per un continuo confronto e una continua collaborazione con realtà all’estero.
Tramite il progetto Provincia ci confrontiamo invece con le piccole realtà della provincia italiana.

Tra le nostre istanze, una legge contro l’omo-transfobia, provvedimenti
per il riconoscimento pubblico delle coppie tra persone dello stesso genere,
la possibilità di rettifica dei documenti anagrafici per le persone transessuali e transgender, e il pieno
riconoscimento della genitorialità delle persone GLBT (non solo adozioni).
30 replies since 2/8/2003