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La scelta politica? Dipende dal DNA

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jo8
icon1  view post Posted on 17/1/2015, 07:46     +1   -1




Voto a destra o sinistra? Dipende dal dna

Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra? Una questione di geni, si potrebbe rispondere al quesito posto da Giorgio Gaber in una celebre canzone. Lasciate perdere infatti l'educazione, la ragione, la formazione e l'ambiente in cui si è cresciuti: le convinzioni politiche di ciascuno sono dettate dai geni, e non dal bagaglio culturale e ideologico. Ne è convinto il ricercatore John Alford della Rice University di Houston, in Texas, dopo aver condotto uno studio su 30 mila gemelli identici e non.

"Politica, religione, energia nucleare, diritti delle minoranze. Le posizioni di ciascuno di noi - dice convinto dalle pagine del New Scientist - sono scritte nel nostro Dna e ben radicate nel profondo del nostro cervello. E resistono a qualsiasi argomento della ragione".

Dunque, le scelte politiche in senso lato sono determinate dalla biologia. "Quindi provare a persuadere qualcuno a cambiare orientamento, pur facendo appello ad argomenti razionali - assicura - è un po' come convincere chi ha gli occhi marroni ad averli di un altro colore".

Le conclusioni, che per lo scienziato "sovvertono quanto sostenuto finora sulle capacità della persuasione", sono il frutto dell'analisi delle risposte dei gemelli ad alcune domande d'argomento politico e sociale. "Ebbene - prosegue Alford - di fronte allo stesso quesito i gemelli identici, con lo stesso Dna, molto più frequentemente rispondevano allo stesso modo, che non i gemelli eterozigoti".

Le conclusioni sono in parte confermate da altre ricerche precedenti che avrebbero dimostrato tracciati cerebrali differenti tra conservatori e liberali. "Spesso - dice Alford - spendiamo molta energia cercando di convincere delle nostre ragioni e idee chi la pensa diversamente. E spesso siamo portati a pensare che le loro posizioni siano il frutto di cattiva informazione od ostinazione. Invece - conclude - dovremmo rassegnarci al fatto che il loro Dna potrebbe aver determinato le loro scelte".

www.rainews24.it
 
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jo8
icon1  view post Posted on 17/1/2015, 10:47     +1   -1




Non mi sento di dar credito a questa ricerca, perchè fin troppo smentita dalla realtà dei fatti.
Io stesso ho cambiato idea radicalmente, diverse volte nella vita.
E' invece normale, giunti a tarda età, rimanere ancorati alle proprie idee, perchè maturate e rafforzate dall'esperienza.
C'è però una ragione fondamentale che impedisce di cambiare idea, pur di fronte ad una evidente realtà: un conflitto interiore assai forte.
Prendiamo il caso di un prete, che, dopo diversi decenni di evangelizzazione, si rende conto che la fede è una "boiata pazzesca", per dirla con Fantozzi, non se la sente di buttare a mare tutto il ben di Dio del quale è circondato. Continuerà a vestire la tonaca, ma "dandosi da fare".
Parimenti, un vecchio sessantottino, nonostante le evidenti contraddizioni di quella pseudo rivoluzione, che tanti danni produsse nella scuola e nella società (tuttora attivi), non cede alla ragione e rimarrà romanticamente ancorato alle illusioni di gioventù.
Toni Negri, ad es., tornato dal volontario esilio in Francia, per sfuggire al carcere (i reati a suo carico sono stati prescritti), si aggira ancora nelle università, predicando il suo credo comunista, ma nessuno gli dà più retta.
Troppo spesso i sogni vincono sulla ragione. Per questo, rimanere ancorati ad un'idea, è in relazione col bisogno di mantenere un equilibrio interiore, più che dipendere da un codice genetico.
 
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1 replies since 17/1/2015, 07:46   35 views
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