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Infinito ed Eternità, entrambe non esistono, sono invenzioni umane

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jo8
icon3  view post Posted on 30/12/2014, 22:40     +1   -1




In passato non mi sono occupato degli "assoluti", fra i quali rientrano le due entità (o non entità) nel titolo di questa nota... ce ne sono altri, ma non voglio perderci dietro del tempo perchè vacui e inconsistenti.
Sul Web non c'è molto sull'infinito filosofico.
Quello matematico aiuta nelle formule ma è estromesso nei risultati finali, che devono fare i conti con le leggi naturali del mondo reale, che è finito ed ovunque appaiono i suoi limiti, percepibili, anche quando non li conosciamo. Chiediamo ammenda per la nostra ignoranza, senza però abbandonarci alle fantasie delle religioni, truffaldine, inventando risposte, per non accettare il buio o il dubbio.

Cito anche quest'altro video di Massoni:
Video
dal titolo:
-Eternità e infinito
che prende spunto da un libro (La fine del tempo) del fisico teorico inglese Julian Barbour, in quale mischia le sue conoscenze scientifiche, certamente limitate, come ogni scienziato deve riconoscere, con la poesia di Shakespeare, coi filosofi greci (Platonia), il buddismo, Spinoza; pasticciando non poco coi significati del mondo, senza arrivare ad un ette in più di sapere; ciò rende Massoni assai euforico.
Stai buono lì, Barbour, e nel tempo libero vai a caccia fotografica di farfalle, accettando i limiti delle tue conoscenze, piuttosto che scrivere libri sul nulla - è il caso di dire-.
La formazione primaria del prof. Massoni è filosofica, tende ad inglobare la scienza nella filosofia - vecchio vizio dei filosofi, che si sono inventata la "filosofia della scienza", non potendo andare oltre con la "potenza del pensiero". E' come cercare di raccogliere l'oceano in un catino.
Ora uno scienziato è affidabile fintanto che rimane nell'ambito scientifico delle sue ricerche, quando ne esce, ancorchè genio, diviene uno di noi. Le sue affermazioni, infatti, nonsono più suffragate dalle leggi scientifiche, matematiche e lasciano il tempo che trovano, nel senso che "così è se vi pare".
Ricorderete la dichiarazione di Einstein: "Dio non gioca ai dadi con l'universo", vuole affermare l'esistenza di una "geometria" o armonia, cui Massoni tiene tanto, che peraltro non si può percepire; anzi, l'evidenza mostra il caos più assoluto, con l'universo che divora se stesso risucchiandolo nei buchi neri e annullandolo con l'antimateria.
Tutto assolutamente imprevedibile.
Niels Bohr rispose: "Einstein, smettila di dire a Dio cosa deve fare"; Richard Feynman aggiunse: "Dio non solo gioca ai dadi con l'universo, ma li getta anche dove non possiamo vederli".
Divertente anche quest'altra battuta anonima, trovata in rete: "Dio, se ha fatto i pianeti tondi e non quadrati è perché gioca a biliardo".
Il carteggio con Freud sulla guerra, cui ho accennato in un mio lontano articolo su questo blog, dimostra una certa sua religiosità ed eccessiva fiducia nell'uomo, anche se costernato dalla barbarie umana, che la potenza delle armi aveva messo a nudo nella "grande guerra". Lo psicoanalista concede qualche ammissione, per non deluderlo, mentre la vera visione dell'uomo, di Freud, è ben altra.
Jung inizia correttamente lo studio dell'uomo con Freud ma poi si abbandona al trascendente, mettendo su una propria bottega, come un po' tutti i discepoli di Freud hanno fatto. Si fede amici i preti, con eccessive concessioni anche alla filosofia, ma si giocò la scienza.
Anche B. Pascal, coi suoi "Pensieri", esce dalla scienza ed entra nella filosofia e nella religione; da questo momento è uno di noi, possiamo respingere in blocco le sue riflessioni, se non ci aggradano, perchè il mondo è come ci appare, nel senso che ciascuno ne ha una sua visione, accettabile come criticabile.
A.Zichichi, in odore di nobel per la fisica - e forse di santità - è uno scienziato di grande fama, divulgatore ma, purtroppo, è un creazionista, religioso, credende. Vale come scienziato ma come uomo di fede è uno di noi; tutta la sua scienza va messa da parte e valutato per quello che è, quando si concede all'irrazionale: un sognatore, uno che ha preso degli abbagli, va lasciato al suo destino di visionario.
Da almeno un paio di anni, e sono vecchio ormai, ho abbandonato l'idea dell'infinito e dell'eternità.
In sostanza, per farla breve, tutto è finito, nella materia, nello spazio, nel tempo, perchè così appare alla logica, che comunque, pur limitata e talora fallace, ci deve sempre assistere nelle nostre ricerche.
Dovendo, dunque, scegliere fra i due stati, è più logico optare per la finitezza, perchè più aderente al mondo nel quale viviamo, di cui percepiamo una minima parte, essendo i nostri sensi assai limitati e limitanti.
Ora il mondo reale è tutto quello che abbiamo, mentre gli assoluti di cui sopra sono una nostra invenzione, che non può essere provata ma soddisfa una moltitudine di persone, rimaste infantili, innamorate di essi.
Sono quelle stesse persone che vengono poi abbindolate, truffate, e messe in riga dai preti, dagli ideologi, dai filosofi.
Ho letto, in diversi forum, sui temi in oggetto.
Si parte dal Bing Bang, che è esistito ma del quale si conosce assai poco ma sempre di più. Diversamente dalla filosofia, e dalla religione, la scienza va avanti, continua i suoi studi e dà risposte in ogni campo. Segno che il metodo scientifico è (di confronto con le leggi naturali, la scienza non inventa nulla: scopre) la sola speranza che abbiamo per sapere di più.
Una grande quantità di materia concentrata, come in un buco nero, a temperatura prossima allo zero assoluto (-273°C o zero gradi Kelvin, irraggiungibile - le macchine del freddo si fermano prima - gli elettroni arrestano la loro orbita, tutto è immobile) esplode istantaneamente, per cause che non conosciamo ancora; la temperatura sale ad alcuni milioni di gradi, in grado di incendiare la materia come combustibile - è così che le stelle si alimentano -.
Inizia un'espansione in tutte le direzioni, nel vuoto.
Le dimenzioni dell'universo attualmente misurabili sono di 93 miliardi di anni luce; probabilmente è assai più vasto, ma non possiamo misurarlo. L'espansione continua ma sembra che sia in rallentamento.
Fra un certo numero di miliardi di anni, terminata la spinta iniziale, la materia potrebbe ricompattarsi, per attrazione reciproca dei corpi celesti, che inizia a prevalere sulla forza espansiva, in esaurimento.
Questa inversione è un altro limite, un "finito" del quale dobbiamo prendere atto, in contrasto con le teorie degli infiniti, così fantasiose, che tanto concedono al nostro eterno "io" fanciullo e ai poeti, sempre in attesa di una mela che cada loro sulla testa.
L'universo ha quindi un limite in divenire, che è quello raggiunto, in ogni istante, dall'espansione della materia; al di là c'è il vuoto che non ha dimensione, essendo pari a zero in tutti i sensi, ma è suscettibile di essere occupato dalla materia che avanza, sempre più rarefatta.
I limiti ci sono, sono quelli dell materia, l'infinito non esiste.
L'anima, lo spirito, il mistero (suggestivo termine di origine religiosa = l'inconosciuto) la metafisica, il trascendente, sono creazioni della mente umana ed hanno bisogno di un cervello che le pensi per esistere.

C'è un limite per le costanti fisiche: la temperatura minima -273°C, quella massima delle esplosioni termonucleari - milioni di °C - le dimensioni dell'universo come spazio occupato dalla materia...
Anche la materia è finita, limitata, capace di trasformarsi in energia ma anche di ricompattarsi nei buchi neri.
Il tempo non è infinito, l'eternità non esiste.
C'è un inizio dei tempi: il Big Bang, ed una fine, quando tutto si ricompatterà nel buco nero iniziale, tornando all'immobilità dei -273°C.
Tutto da dimostrare, ma certamente più plausibile dell'infinito, dell'eternità, di Dio; tutti concetti frutto della fantasia del cervello umano che, a sua volta, sparirà molto tempo prima, portando con se tutte le percezioni del mondo, ivi comprese le divinità, le religioni, i fantasmi e i mostri di Harry Porter, i filosofi dell'antica Grecia, con le loro molte filosofie contrastanti.


Edited by jo8 - 2/1/2015, 20:39
 
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