| Gli incidenti fra bambini sono frequenti, si cerca di censurarli per avvalorare la tesi, cara agli educatori cristiani, che i bimbi sono dei "puri" ed il male lo apprendono dagli adulti. In realtà hanno comportamenti istintivi già formati. La gelosia, ad esempio, può portare il bimbo più grande a soffocare il fratellino nella culla. Per questo le mamme "preparano" il primogenito all'arrivo del "intruso" già molti mesi prima della nascita, facendolo fantasticare sulla felicità che porterà in famiglia il nuovo venuto. Alla nascita del fratello cercano di "responsabilizzarlo" lodandolo ogni volta che si occupa del fratellino. A scuola ci sono casi di feroce bullismo, anche nelle scuole materne, vera e propria persecuzione (mobbing) nei confronti di un compagno, per qualche difetto particolare o per un semplice comportamento di isolamento. Episodi di razzismo sono la regola. Negli USA l'emergenza si è spostata proprio nelle scuole elementari: è qui che si stanno manifestando, più frequentemente che in passato, violenze anche gravi, con armi (coltelli, pistole). Agli sforzi ed agli esperimenti che si stanno tentando per formare una mentalità "multietnica" nelle nostre scuole elementari e materne (come conseguenza della forte immigrazione), non do il minimo credito. In Italia, avremo, puntualmente, episodi di efferato razzismo, nei prossimi anni. Di nuovo, gli educatori cattolici continuano a dire che i bambini sono dei puri e che il razzismo lo imparano dagli adulti.... Sono abituato alle falsità ed all'ipocrisia dei cosiddetti "fedeli", che si ostinano a respingere le verità più evidenti, per imporci il loro credo fasullo. Purtroppo la maggior parte delle scuole sono dirette da cattolici. Nei gruppi sociali ristretti (es. classe scolastica, impiegati di ufficio, camerate di soldati) è sempre esistito quello che oggi viene chiamato "mobbing" ("nonnismo" nelle caserme). Ci sono differenze a seconda degli ambienti (uffici pubblici, non a fine di lucro, caserme, scuole ecc.) ma sostanzialmente, dopo qualche tempo che i singoli si conoscono, si stabilisce una gerarchia di potere, con clan, alleanze ed esclusioni -ha poca importanza il titolo di studio, è un fenomeno sempre presente nei gruppi sociali- si può giungere alla nomina, inconsapevole, ma riconosciuta da tutti, di un "capro espiatorio" cui spesso vengono addossate le colpe di un cattivo funzionamento del gruppo, o di qualche accidente capitato. Il capo affiderà incarichi di responsabilità ad alcuni piuttosto che ad altri, spesso immeritatamente. Non di rado la persona che viene emarginata, può esserlo proprio perchè particolarmente competente. Con la sua efficienza diviene un elemento destabilizzante. Perfino il capo la teme, perchè potrebbe prendere il suo posto. Molti giovani preparati, specie se si presentano presso piccole ditte, difficilmente vengono assunti proprio per questo motivo: la produzione è importante ma lo è ancor di più il mantenimento dello status di potere da parte del capo (titolare dell'azienda). Se vi scoprite "capro espiatorio" conviene che ve ne andiate; è molto difficile che il gruppo cambi idea. Nei rapporti con gli altri non si deve essere sinceri, occorre recitare una parte, sempre, diversa secondo l'ambiente nel quale ci troviamo. Soltanto così possiamo accorgerci dei sottili processi che ci portano alla nomina di "capro espiatorio". Io lo sono stato. E' importante mostrare agli altri una equilibrata, stima e dignità per noi stessi. Non dobbiamo permettere agli altri, neanche per scherzo, di mancarci di rispetto. Mai accettare un incarico rifiutato da tutti, per far piacere al capo. Assumerà un altra persona. Il formalismo funziona bene negli uffici, una eccessiva creatività ed esposizione ci danneggia. Se poi abbiamo veramente tanto talento, ci conviene metterci in proprio.
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